La famiglia dei Medici, con molta probabilità, proviene da una zona rurale denominata Mugello, a circa 30 km da Firenze. Siamo nel 1100 e tre linee di discendenza costituiscono la famiglia medicea: Bonagiunta, Chiarissimo e Averardo.
Il capostipite è considerato Averardo de’ Medici, commerciante tessile-agricolo e membro della piccola borghesia che decide di trasferirsi a Firenze perché è una città in continua espansione economica, quindi rappresenta un ottimo mercato di affari. Alla sua morte, il figlio Giovanni Di Bicci prende le redini della famiglia ed investe con successo l’eredità del padre. Viene così istituito il banco dei Medici, il maggior deposito di tutto il XV secolo.
Cosimo de’ Medici e la “prima cacciata dei Medici”
Primogenito di Giovanni de’ Medici è Cosimo, detto Cosimo il Vecchio. Uomo molto erudito, e, soprattutto, sostenitore delle arti.
Diventa gestore del banco di famiglia, in concorrenza a quello delle altre due famiglie fiorentine, Strozzi e Albizzi. Cosimo apre filiali in tutta Europa e stringe importanti alleanze politiche.
Nel 1433 viene arrestato con l’accusa di aver causato rivolte all’interno della città. É condannato all’esilio nella città di Venezia e l’evento passerà alla storia come la “prima cacciata dei Medici”.
Il “consiglio dei cento”
Appena un anno dopo questa vicenda le istituzioni fiorentine sono al collasso e la Signoria si riunisce e vota per un rimpatrio del Medici. Rientrato in patria, Cosimo fonda il “consiglio dei cento”, e diviene l’uomo più potente di Firenze.
Sotto la sua dipendenza lavorano artisti illustri come Vasari, Donatello e Brunelleschi per trasformare la città e renderla magnifica agli occhi del mondo. Per questo sarà insignito del titolo di “Pater Patriae” appena dopo la sua morte.
Il finanziamento delle opere artistiche sarà portato avanti dalla famiglia medicea anche come affermazione del potere familiare. I Medici deventano protettori di filosofi e architetti tra cui Brunelleschi, colui che introduce il concetto di “prospettiva centrica” e porta a termine la cupola di Santa Maria del Fiore, Ghiberti che realizza la porta del battistero fiorentino, Donatello che plasma statue di grande prestigio come “Giuditta e Oloferne”, Botticelli i cui affascinanti quadri come “La Venere” e “La primavera” si possono ammirare agli Uffizi, Leonardo Da Vinci apprendista del Verrocchio, lascia alla città un patrimonio artistico e scientifico inestimabile, Michelangelo scultore del “David”, oggi all’Accademia.
Lorenzo dei Medici, detto “il Magnifico”
Grazie al sostegno popolare Cosimo de’ Medici diventa capo del governo fiorentino attraverso alleanze matrimoniali vantaggiose con famiglie ricche e potenti. Cosimo riesce ad ottenere il titolo di Granduca di Toscana e porta avanti la rivoluzione del sistema monetario fiorentino che si deve adeguare ai nuovi criteri economici internazionali.
Alla sua morte, il nipote Lorenzo dei Medici, detto il Magnifico, porterà avanti le principali attività economiche e i progetti artistici lasciati in eredità dal nonno. Da non dimenticare che suo figlio, Giovanni di Lorenzo de’ Medici, diventerà futuro Papa Leone X.
Per questo Lorenzo istituisce una solida rete di compagnie di affari con una filiale cardine a Roma dove accumula le entrate delle decime papali e dirige un ricco mercato che in breve tempo sbaraglia la concorrenza.
n breve tempo, anche se con numerose difficoltà e disgrazie familiari, tra cui l’uccisione del fratello Giuliano all’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore per mano della famiglia dei Pazzi, Lorenzo riuscirà ad accentrare il potere nelle proprie mani applicando una riforma alle istituzioni repubblicane che finiscono sotto il suo comando ripristinando, così, i rapporti con gli altri stati Italiani per garantire a Firenze e all’Italia una coesistenza pacifica: con Milano, Napoli e Venezia.
Il declino della dinastia medica
Nel 1600 inizia il declino della dinastia medicea. L’Italia è dominata dagli spagnoli che per aumentare le proprie entrate tassano pesantemente i cittadini. Inoltre, la scoperta dell’America fa perdere allo stato italiano il ruolo di rotta commerciale primaria. A ciò si aggiunge l’epidemia di peste che ad ondate colpisce la popolazione dimezzandola.
La famiglia Medici, attualmente rappresentata da Gian Gastone, è caratterizzata da un governo debole e devoto solo allo sfarzo a non riesce a contrastare le difficoltà del paese. Purtroppo, l’unica femmina Anna Maria Luisa, sua sorella, non potrà garantire la successione della casata perché sterile.
Tuttavia la sua figura diventerà fondamentale attraverso il cosiddetto “Patto di Famiglia”: nel 1737 stipula con i futuri successori Asburgo -Lorena il “Patto di famiglia” con il quale “Essi non possono trasportare o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo Gran Duca, affinché esse rimangano per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”.
Grazie a lei oggi Firenze è capitale del Rinascimento europeo e ovunque si respira e ammira l’eredità dei Medici.
In primis, i palazzi, tra cui Palazzo Vecchio, sede ufficiale della dinastia dal 1540, Palazzo Pitti, l’ultima dimora della casata, vanta la presenza della Galleria Palatina dove viene conservata una cospicua parte della collezione artistica Medicea, opere di Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Palazzo Medici-Riccardi viene commissionato da Cosimo nel 1444.
Architettonicamente i Medici finanziano la costruzione della Galleria degli Uffizi, della Basilica di San Lorenzo, delle Cappelle Medicee, dell’Ospedale degli Innocenti, di Palazzo Medici Riccardi, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, della prima biblioteca. Inoltre restaurano i giardini di Boboli e Palazzo Pitti. A Roma invece patrocinano la Basilica di San Pietro.